Ogni cercatore di funghi ha i suoi prati e radure dove è sicuro di trovare le mazze di tamburo ( Macrolepiota Procera o Lepiota Procera per capirsi).
Ogni cercatore di funghi ha i suoi prati e radure dove è sicuro di trovare le mazze di tamburo ( Macrolepiota Procera o Lepiota Procera per capirsi). Personalmente conosco da anni una serie di prati dove le posso intravedere anche da lontano :-). Io le cucino semplicemente in pentola con un poco di aglio e gnepidella e buon olio vergine di oliva.
Ma immagino siano tanti i modi per apprezzare le qualità di questa delizia del palato.
Naturalmente il gambo non è commestibile e vi consiglio di grattare un pochino la superficie superiore per togliere un pò delle squame che appaiono. Difficile scambiare questo fungo che spesso assume dimensioni incredibili (può raggiungere i 35 cm di altezza..), per cui vi raccomando di andare alla ASL locale dal micologo per farne accertare la commestibilità, almeno le prime volte 🙂
Ho fatto delle belle foto delle mie gite per i prati a “caccia” di mazze di tamburo, più avanti le posterò .
Nei commenti sarebbe carino se ognuno scrivesse come chiama questo fungo nella sua zona, dato che so che ha decine di nomi diversi nelle varie regioni d’italia, ad esempio in lucchesia è nota soprattutto come Frullana, in piemonte mi dicono pola, polina, luccamele, parasole ecc.
Qualche info in più su wikipedia